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Come si diventa un Wedding Planner

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Wedding planner si nasce, ma anche si diventa, un po’per caso, un po’ per destino.

E il destino si sa lo costruiamo noi, passo dopo passo, scelta dopo scelta, rinuncia dopo rinuncia.

Sono entrata nel mondo del wedding e degli eventi dopo un lungo percorso di studio e di lavoro, ma a pensarci bene forse ci sono sempre stata.

Durante la vigilia di Natale, da piccola, ero l’addetta alla scelta della tovaglia e dei piatti. La mia scelta era meticolosa ed accurata. Scorrevo le dita tra i pizzi ricamati dalla nonna, tra i tessuti dai colori tenui e delicati, mi immergevo con lo sguardo nei fiori delle porcellane, nei fili d’oro del vetro soffiato.

Ricordo con gioia i salotti in festa; la gioia della convivialità che mi ha accompagnato nel corso degli anni. Entro infatti nel mondo degli eventi e della ristorazione. Quelli sono stati gli anni più frenetici ma anche i più vissuti. Ritengo che il cibo faccia parte della nostra e storia cultura e vada studiato nell’aspetto tecnico ed antropologico.

Le persone sono al centro della vita mia e di un wedding planner, l’ascolto e l’empatia, tra le principali attitudini. Realizzare il sogno d’amore altrui è una grande responsabilità e da queste caratteristiche non si può prescindere.

Da ragazza ascoltai anche io il mio sogno d’amore e per quello lasciai Beni Culturali, per seguire il mio principe a Roma.

Successivamente ho completato i miei studi allo IED di Milano con il corso specializzante in Wedding and Privare Events Planner.

Dove incontro docenti illustri come Ornella d’Angelo e costruisco un’importante rete di conoscenze tra professionisti nel settore.

L’incontro e lo scambio sono elementi fondamentali.

Fiere di settore, aggiornamenti e studio sono alla base della professionalità di un wedding planner. La creatività, dote innata, va incanalata, ammaestrata ed istruita con materie come il design, la storia, la letteratura, l’arte e le nuove tecnologie.

Bisogna essere curiosi e sapersi guardare intorno; ogni cosa attorno a noi ci trasmette significato. Anche per questo mi piace rovistare tra i mercatini, trovare la bellezza nelle cose che hanno avuto una storia, metterle insieme e creare la mia, fargli vivere milioni di vite.

Adoro viaggiare, incontrare Paesi e culture diversi dalle mie lo trovo un’esperienza affascinante, un modo per crescere e per arricchirci e per trarre ispirazione nella creazione dei nostri eventi. Da piccola sognavo di diventare una hostess e di fare il giro del mondo, chissà che un giorno non riapra anche quella di valigia.

Come sono diventata una wedding planner?

Assecondando le mie attitudini:

L’ascolto

Essere portati per le relazioni interpersonali, amare la compagnia e saper entrare in sintonia con gli altri, saper comprendere ed essere empatici.

La creatività

Creare è una forma di espressione e comunicazione, saper creare qualcosa di unico e personalizzato. Saper osare, se necessario, rompere gli schemi. Avere delle buone doti manuali e un occhio estetico.

Lo spirito di sacrificio

È un’attività imprenditoriale e come tale richiede impegno e formazione costante. Le festività sono i momenti in cui il carico di lavoro è di solito maggiore.

Le doti organizzative

Nulla è lasciato al caso, tutto va pianificato spesso con largo anticipo in modo da ridurre gli imprevisti.